Arriva in Italia “Il bacio” di Auguste Rodin. Un mese in mostra a Domodossola

La celebre scultura prestata da una grande collezione francese, quella della Fondation Gianadda di Martigny, esposta dal 6 aprile al 13 maggio a Palazzo San Francesco grazie alla Fondazione Ruminelli.

La bellezza è il carattere e l’espressione. Ora, non c’è nulla nella natura che abbia più carattere del corpo umano. Esso evoca con la sua forza e la sua grazia le immagini più diverse. Il corpo umano è soprattutto lo specchio dell’anima e da là viene la sua più grande bellezza”. Parole scritte nel 1911 dal grande scultore Auguste Rodin (1840-1917), celebre per le sue opere che si facevano plastica espressione dell’animo umano: basti pensare al “Pensatore”, scultura entrata nell’immaginario di chiunque ne abbia incontrata anche solo una riproduzione. Ora un altro capolavoro di Rodin, artista celebrato nel corso del 2017 con mostre ed esposizioni in occasione del centenario della morte (tra le più importanti quelle al Grand Palais di Parigi e al Metropolitan Museum di New York) arriva per oltre un mese in “vacanza” in Italia, prestato da una grande collezione francese, quella della Fondation Gianadda di Martigny.

Si tratta del “Bacio”, copia in bronzo dell’originale in marmo che dal 6 aprile al 13 maggio sarà in mostra a Domodossola a Palazzo San Francesco, grazie all’impegno della Fondazione Ruminelli: uno tra i “baci” più famoso della storia dell’arte, un chiaro esempio dell’ammirazione che il grande scultore francese nutriva nei confronti delle opere degli ultimi anni di Michelangelo. “Gli amanti Paolo Malatesta e Francesca Da Rimini rappresentati nel Bacio (1881-1882) si rifanno decisamente al Rinascimento, ma l’opera lancia uno sguardo verso il presente di Rodin, con quell’indagine profonda nella psiche tipica del Novecento”, recita la presentazione. In concomitanza Palazzo San Francesco, in Piazza Convenzione, ospiterà anche la mostra “Sculptures en lumière” di Michel Darbellay, sempre realizzata grazie alla Fondazione Gianadda.