Cresce l’attesa per l’apertura della mostra domese sul futurismo

Domani alle 17 all’inaugurazione della mostra a Palazzo San Francesco «Balla Boccioni Depero. Costruire lo spazio del futuro» ci sarà anche il console del Perù a Torino Luis German Galindo Galecio. Stamattina c’è stata un’anteprima. L’esposizione è stata realizzata su misura per la città di Domodossola dal curatore Antonio d’Amico. Attraverso alcuni reperti ossolani e 75 opere esposte che coprono l’intera parabola futurista, dal prefuturismo agli anni 60, l’esposizione mette il luce come Domodossola fosse già precorritrice del futurismo. In mostra con alcune opere inedite di Balla e Boccioni e prestiti dal MART di Rovereto alla Cariverona, alla Fondazione Biagiotti e Casa Depero, alla Collezione della Banca d’talia, in tutto sono oltre 30 le fondazioni e gli enti prestatori, anche alcune testimonianze, come le sculture delle donne ossolane in abiti d’epoca (esposte per la prima volta dal 1881 dopo il restauro),la prima macchina immatricolata nella Provincia di Novara e l’ala dell’aeroplano dell’aviatore peruviano Geo Chávez che compì la straordinaria impresa della prima transvolata del Sempione.

E’ Una mostra per raccontare il territorio dell’Ossola e il suo sviluppo attraverso i lavori dei pittori futuristi – ha detto il curatore Antonio D’Amico- . Il traforo del Sempione, la costruzione della stazione internazionale di Domodossola, la prima trasvolata delle alpi perchè non sentirci orgogliosi di questa storia e non farla proseguire con i futuristi. Ho iniziato a lavorare per i musei di questa città 18 mesi fa, partendo da alcune date importanti per la città il 1881 l’esposizione industriale italiana di Milano, il 1906 il traforo del Sempione e il 1910 la prima trasvolata delle alpi il pensiero è andato al Futurismo”.

Un appuntamento culturale che dà lustro alla città, il nostro è un centro medio piccolo che ha deciso di investire nella cultura – ha detto l’assessore alla Cultura Daniele Folino – ripercorrendo alcuni momenti importanti della crescita locale, mette in evidenza che Domodossola ha preceduto il futurismo. Infatti la velocità ai piedi delle alpi è incarnata dall’automobile, il cui simbolo è quella prima Panhard & Levassor immatricolata nella provincia di Novara che il cavalier Mellerio conduce da Parigi valicando il Sempione e giungendo in ciittà nel 1905. E’ un’esposizione compenetrata nel territorio”.

Il colpo d’occhio che si ha entrando on questa mostra – ha detto il sindaco Lucio Pizzi- è notevole. Racconta il tempo in cui una città ha sposato un’epoca, e un’epoca ha incontrato una città attraverso il futurismo”.

Il Futurismo mette al centro l’uomo che con le sue capacità e i suoi desideri riesce a plasmare l’ambiente e la realtà che lo circondano. Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Fortunato Depero sono artisti che descrivono una società che vuole superare le tradizioni, puntando su dinamismo e tecnologia per semplificare e migliorare la qualità della vita. La diffusione delle vetture e degli aeroplani, ma anche della pubblicità sono i segnali dei cambiamenti introdotti nel corso di pochi decenni in Italia e nel mondo. Alla mostra “Balla, Boccioni, Depero. Costruire lo spazio del futuro” si possono ammirare opere come il Ritratto dell’avvocato Carlo Manna e il Colpo di fucile domenicale. Ma anche l’impresa di Chàvez. Il percorso della mostra di Domodossola comincia con opere che raffigurano paesaggi rurali e atmosfere popolari dell’Italia a vocazione agricola. Accostati a questi lavori ci sono i costumi tradizionali della val d’Ossola. L’esposizione “Balla, Boccioni, Depero. Costruire lo spazio del futuro” prosegue con quadri che analizzano il movimento e la velocità, tematiche affrontate nel manifesto del Futurismo, e il volo e il mito dell’aeroplano, soprattutto nel periodo post bellico. Per commemorare l’impresa di Geo Chàvez del 1910 e la sua trasvolata finita in tragedia c’è l’ala dell’aeroplano di Geo Chavez. Il Comitato di studi che ha predisposto l’allestimento della mostra “Balla, Boccioni, Depero. Costruire lo spazio del futuro” è formato da responsabili di Enti ed Istituzioni e da studiosi di storia dell’arte e di tradizioni popolari. L’esposizione è visitabile fino al 3 novembre dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Il biglietto costa 5 euro. Alla presentazione della mostra questa mattina con il sindaco e l’assessore alla cultura era presente il presidente della Fondazioni Paola Angela Ruminelli Antonio Pagani che ha collaborato con altri enti alla realizzazione della mostra e ha donato al Comune 100 libri sulla storia di Domodossola realizzati per la Fondazione dallo storico Enrico Rizzi. Alla presentazione è inoltre intervenuta Nicoletta Boschiero responsabile della Casa d’arte futurista Depero di Rovereto.

Mary Borri
ruminelli.it