16 Gen Enrico Fovanna presenta: “L’arte sconosciuta del volo”
Sabato 25 gennaio a Domodossola presentazione de
“L’arte sconosciuta del volo”, il nuovo romanzo di Enrico Fovanna
La presentazione, moderata dalla giornalista Paola Caretti, è organizzata da Libreria Grossi
con l’Assessorato alla Cultura della Città di Domodossola e l’Associazione Culturale Mario Ruminelli
L’Associazione Ruminelli inaugura il proprio anno di attività garantendo ancora una volta la collaborazione alla Libreria Grossi e all’Assessorato alla Cultura della Città di Domodossola per l’organizzazione di un incontro letterario di prestigio.
Sabato 25 gennaio alle ore 17.30 presso la Cappella Mellerio (in piazza Rovereto, 4 a Domodossola), la giornalista Paola Caretti presenterà il nuovo romanzo di Enrico Fovanna, ambientato 50 anni fa nel cuore della Val d’Ossola. “L’arte sconosciuta del volo”, edito da Giunti, è un romanzo intenso e toccante, in cui un adulto, grazie all’amore, sconfigge i fantasmi dell’infanzia.
Enrico Fovanna torna dunque nella sua terra natia per una delle primissime presentazioni della sua ultima fatica letteraria. Nato a Premosello nel 1961, l’autore vive ora a Milano, dove si occupa di temi sociali, immigrazione, diritti umani.
Il 9 novembre 1989, giorno della caduta del Muro di Berlino, è stato assunto dal quotidiano Il Giorno, dove ancora oggi lavora. Con “Il pesce elettrico”, suo romanzo d’esordio poi ristampato nel 2002, ha vinto il Premio Stresa 1996 e il premio “Festival del primo romanzo”, al Salone del libro di Torino del 1997. Ha pubblicato anche per E/L e Utet e realizzato reportage da Paesi in guerra, tra cui Iraq e Afghanistan.
Il libro
Premosello, Piemonte settentrionale, 1969. È il primo novembre, vigilia del giorno dei morti, e una scoperta agghiacciante sta per risvegliare l’orrore in paese, sconvolgendo l’infanzia di Tobia. Su una strada di campagna, vicino al ruscello, è stato rinvenuto il corpo di un suo compagno di scuola. A pochi mesi di distanza dal ritrovamento del cadavere di un’altra ragazzina. In paese si diffonde il terrore: ormai è evidente che per le campagne si aggira un mostro, un mostro che uccide i bambini. Tobia è afflitto dal senso di colpa e dalla vergogna, perché con quel ragazzo aveva fatto a botte proprio il giorno della sua scomparsa, desiderando davvero di liberarsi di lui. Adesso è difficile tornare alla vita di prima, all’amore innocente ed esaltante per Carolina, ai giochi spensierati con padre Camillo e con Lupo, il matto del paese. Soprattutto quando i sospetti dei paesani si concentrano su una persona molto vicina a Tobia, sulla cui innocenza lui non ha alcun dubbio. Quarant’anni dopo, Tobia vive a Milano e fa il medico legale. Demotivato dal lavoro e lasciato dalla moglie per l’impossibilità di avere un figlio, sta vivendo uno dei momenti più bui della sua vita. Sarà una telefonata di Ettore, il suo vecchio compagno di scuola, a convincerlo a tornare dopo tanti anni nei luoghi dell’infanzia, per il funerale di Lupo. E questo inatteso ritorno cambierà la rilettura del suo passato…
Ufficio Stampa Associazione Culturale Mario Ruminelli e Fondazione Paola Angela Ruminelli
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