Domenica 19 maggio Fondazione e Associazione Ruminelli riportano in Val d’Ossola la grande musica classica con Fantasie dalle Opere di Giuseppe Verdi.
Si tratta della quarta serata che vede protagonisti i Cameristi della Scala in Val d’Ossola: un rapporto ormai solido, quello che lega il territorio e il pubblico ossolano con questo eccezionale ensemble di musicisti, grazie all’iniziativa di Fondazione Paola Angela Ruminelli e Associazione Culturale Mario Ruminelli e con il sostegno di Intesa San Paolo.
Domenica 19 maggio alle ore 21 l’appuntamento è al Teatro La Fabbrica di Villadossola. L’ingresso sarà, come per tutte le iniziative organizzate dai sodalizi voluti da Paola Angela Ruminelli, gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
I Cameristi della Scala sono composti da:
Francesco Manara, violino solista
Massimo Polidori, violoncello solista
Agnese Ferraro, Gianluca Scandola, Duccio Beluffi, Lucia Zanoni, Roberto Nigro, Estela Sheshi, Xhiliola Kraja, violini
Sabina Bakholdina, Giuseppe Russo Rossi, viole
Gianluca Muzzolon, Cosma Pomarico, violoncelli
Giuseppe Ettorre, contrabbasso
Marco Zoni, flauto
Augusto Mianiti, oboe
Antonio Duca, clarinetto
Gabriele Screpis, fagotto
Danilo Stagni, corno
Gianni Arfacchia, timpani e percussioni
Anche questa, dopo le tre che nel recente passato hanno registrato il tutto esaurito, sarà una serata che promette grandi emozioni e un’assoluta qualità nell’esecuzione e nelle scelte musicali: un tributo a Giuseppe Verdi, grazie ad una selezione di Fantasie realizzate da compositori italiani tra Ottocento e Novecento e ispirate ad alcune delle più celebri Opere di Verdi.
“Nell’Ottocento, di là da venire l’era della musica registrata e riprodotta, dei mezzi di comunicazione di massa e di internet, le opere del teatro musicale erano diffuse e conosciute dal pubblico soprattutto grazie a trascrizioni e adattamenti di diverso genere. Erano brani spesso di grande difficoltà esecutiva, che venivano eseguiti nelle case private o nelle sale da concerto da celebri virtuosi, molte volte erano autori essi stessi delle trascrizioni. La quantità e la qualità delle riduzioni giunte fino a noi ci dà il metro della popolarità dei titoli d’opera, e quelle su opere di Verdi superano largamente per numero e importanza degli autori quelle di qualsiasi altro compositore del tempo – specifica Gianluca Scandola, direttore artistico dei Cameristi della Scala – Le trascrizioni che presenteremo il prossimo 19 maggio a Villadossola sono rimaste inedite fino a quando, nel 2011 con il progetto Musica del Risorgimento, non sono state da noi ritrovate in varie biblioteche, revisionate e pubblicate insieme a molte altre musiche dell’epoca di carattere più strettamente risorgimentale.”
Di seguito il programma della serata.
Giovanni Avolio (1849-?)
Falstaff
per violino, violoncello e orchestra
Luigi Mancinelli (1848-1921)
Don Carlo
per violoncello e orchestra
Camillo Sivori (1815-1894)
Il Trovatore
per violino e orchestra
Luigi Mancinelli (1848-1921)
Aida
per violoncello e orchestra
Antonio Bazzini (1818-1897)
La Traviata
per violino e orchestra
Antonio Melchiori (1827-1897)
Rigoletto
per violino, violoncello e orchestra
Due i compositori particolarmente rilevanti all’interno del programma: Camillo Sivori (Genova, 1815 – Genova, 1894), che Paganini riconosceva come il suo unico vero allievo, fu uno dei massimi violinisti del suo tempo e la sua impressionante carriera lo condusse in tutta Europa e nelle Americhe.
Personalità di profilo internazionale è anche Antonio Bazzini (Brescia, 1818 – Milano, 1897). Anch’egli come Sivori straordinario virtuoso, colpisce tuttavia per la sua natura poliedrica. Ammirato sin da giovane in Europa come violinista e compositore. Nel 1873 Bazzini fu nominato docente di composizione e quindi nel 1882 direttore del Conservatorio di Milano, dove ebbe tra i suoi allievi Catalani, Mascagni e Puccini.
Violoncellista di formazione, Luigi Mancinelli (Orvieto, 1848 – Roma, 1921) si affermò ben presto come direttore d’orchestra. Ammirato tra gli altri da Boito e da Wagner, Mancinelli fu probabilmente il più importante direttore italiano della sua generazione. A differenza di Sivori, Bazzini e Mancinelli, Giovanni Avolio (Napoli, 1849 – ?) è un musicista oggi del tutto dimenticato. Di lui si sa pochissimo a parte le scarne notizie riportate nel volume di Giovanni Masutto I maestri di musica italiani del secolo XIX (Venezia, Cecchini, 1884, III edizione) e non si conoscono né la data né il luogo in cui morì.
Un concerto, dunque, frutto di un lavoro di ricerca importante e prezioso, portato avanti con professionalità e passione dai Cameristi della Scala. Un appuntamento imperdibile, ad ingresso gratuito (fino ad esaurimento dei posti disponibili). Ore 21 di domenica 19 maggio al Teatro La Fabbrica di Villadossola.