L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara

2023

DETTAGLI EVENTO

  • Teatro La Fabbrica - Villadossola
  • 6 Giugno 2023
  • 21:00 - 11:00
ruminelli.it

L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio
“Guido Cantelli” di Novara

 

Ore 21.00, Teatro La Fabbrica di Villadossola
(Corso Italia, n.13, 28844 Villadossola VB)

Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara

Nicola Paszkowski, diplomatosi in direzione d’orchestra al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, prende parte ai corsi di perfezionamento tenuti da Ferdinand Leitner, Carlo Maria Giulini e Emil Tchakarov.
Collabora con numerose orchestre e dal 2000 al 2012 è Direttore preparatore dell’Orchestra Giovanile Italiana.
Nel 2009 dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e la Giovanile Italiana a Ravenna Festival. Nel 2010 è di nuovo alla guida della Cherubini per “Il trovatore”, e l’anno successivo è alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro dell’Opera di Roma per il Nabucco al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.
Nel 2012, a chiusura della XXIII edizione di Ravenna Festival, dirige la trilogia “popolare” di Verdi, Rigoletto, Trovatore e Traviata al Teatro Alighieri e, nello stesso anno, è alla guida dell’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini al Kissinger Sommer International Musikfestival.
Per la regia di Cristina Mazzavillani Muti, dirige la Trilogia “Verdi & Shakespeare” Macbeth, Otello e Falstaff nel 2013. Nel 2015 porta in scena “Il barbiere di Siviglia” per Opera Studio e in settembre dirige il concerto per i trent’anni della Royal Oman Symphony Orchestra.
Nell’ambito della Trilogia pucciniana di Ravenna Festival 2015, dirige “La bohème”. Nel 2016 ha diretto “La vedova allegra” per Opera Studio. Nello stesso anno su invito di Raina Kabaivanska ha diretto la Turandot di Puccini al Teatro Lirico di Sofia. Nell’aprile del 2017 ha diretto Bohème a San Pietroburgo per il II Festival di Elena Obrazcova.

GUIDA ALL’ASCOLTO

Il Divertimento Concertante, scritto da Nino Rota per il virtuoso contrabbassista Franco Petracchi rappresenta una delle principali composizioni del repertorio per il contrabbasso; più che un Divertimento, è un vero e proprio Concerto articolato in quattro movimenti: Allegro, Marcia, Aria, Finale. Il Divertimento ha origine dalla richiesta di un brano per contrabbasso e pianoforte fatta da Petracchi quando entrambi lavoravano al Conservatorio di Bari. I quattro movimenti vengono composti in momenti diversi, tra il 1967 e il 1971, e il secondo, Marcia, è il primo ad essere scritto e comprende esercizi eseguiti dagli allievi di Petracchi e abitualmente ascoltati da Nino Rota dal suo ufficio. Il secondo movimento ad essere composto, poi diventato il terzo della composizione, è l’Aria, scritta nel 1968, originariamente concepita per il film “Il dottor Zivago” e poi ritirata per disaccordi con la produzione. Nino Rota raccomandava a Petracchi di eseguirla “pensando a una lenta marcia di esuli russi diretti verso la Siberia”. Il Finale è del 1969 mentre l’Allegro iniziale viene composto per ultimo, nel 1971. La parte per il solista è impegnativa e mette in luce la stretta collaborazione tra esecutore e compositore.

 

La composizione della monumentale Prima sinfonia del compositore Johannes Brahms, abbozzata già intorno al 1855, procedeva tra infinite esitazioni: solo nel 1862 venne scritto il primo tempo (ma senza introduzione), mentre l’attuale fisionomia del lavoro risale agli anni Settanta, in particolare alle estati dal ‘74 al ’76 che Brahms trascorse nell’isolamento del Mar Baltico, a Sassnitz, sull’isola di Rügen, in un contesto naturale del tutto congeniale. I dubbi sopravvissero anche alla prima esecuzione del 4 novembre 1876 a Karlsruhe, e la partitura venne ancora emendata prima della pubblicazione. Capolavoro ostico, difficile, non del tutto amabile per ammissione dell’autore, la Sinfonia si riallaccia direttamente a Beethoven, come notarono senza esitazioni il critico Eduard Hanslick (già nel 1876) e il celebre direttore Hans von Bülow, salutandola come la «Decima», ideale continuazione del catalogo beethoveniano. Al Beethoven eroico del primo decennio del secolo rimandano con piena coscienza storica la densità contrappuntistica, il pathos ad alto volo, la serietà etica alla base dell’opera, evidenti innanzitutto nei movimenti estremi straordinariamente dilatati, che concedono solo una manciata di minuti all’idillio del terzo tempo. Il problema sinfonico viene affrontato con circospezione, preparando sistematicamente i futuri sviluppi di un discorso rigorosamente consequenziale.

 

 Ufficio Stampa Conservatorio “Guido Cantelli”

NINO ROTA
DIVERTIMENTO CONCERTANTE
PER CONTRABBASSO E ORCHESTRA

Il Divertimento Concertante, scritto da Nino Rota per il virtuoso contrabbassista Franco Petracchi rappresenta una delle principali composizioni del repertorio per il contrabbasso; più che un Divertimento, è un vero e proprio Concerto articolato in quattro movimenti: Allegro, Marcia, Aria, Finale. Il Divertimento ha origine dalla richiesta di un brano per contrabbasso e pianoforte fatta da Petracchi quando entrambi lavoravano al Conservatorio di Bari. I quattro movimenti vengono composti in momenti diversi, tra il m1967 e il 1971, e il secondo, Marcia, è il primo ad essere scritto e comprende esercizi eseguiti dagli allievi di Petracchi e abitualmente ascoltati da Nino Rota dal suo ufficio. Il secondo movimento ad essere composto, poi diventato il terzo della composizione, è l’Aria, scritta nel 1968, originariamente concepita per il film “Il dottor Zivago” e poi ritirata per disaccordi con la produzione. Nino Rota raccomandava a Petracchi di eseguirla “pensando a una lenta marcia di esuli russi diretti verso la Siberia”. Il Finale è del 1969 mentre l’Allegro iniziale viene composto per ultimo, nel 1971. La parte per il solista è impegnativa e mette in luce la stretta collaborazione tra esecutore e
compositore.

 

JOHANNES BRAHMS
SINFONIA N. 1 OP. 68 IN DO MINORE

La composizione della monumentale Prima sinfonia del compositore Johannes Brahms, abbozzata già intorno al 1855, procedeva tra infinite esitazioni: solo nel 1862 venne scritto il primo tempo (ma senza introduzione), mentre l’attuale fisionomia del lavoro risale agli anni Settanta, in particolare alle estati dal ‘74 al ‘76 che Brahms trascorse nell’isolamento del Mar Baltico, a Sassnitz, sull’isola di Rügen, in un contesto naturale del tutto congeniale. I dubbi sopravvissero anche alla prima esecuzione del 4 novembre 1876 a Karlsruhe, e la partitura venne ancora emendata prima della pubblicazione.
Capolavoro ostico, difficile, la Sinfonia si riallaccia direttamente a Beethoven, come notarono senza esitazioni il critico Eduard Hanslick e il celebre direttore Hans von Bülow, salutandola come la «Decima», ideale continuazione del catalogo beethoveniano. Al Beethoven eroico del primo decennio del secolo rimandano con piena coscienza storica la densità contrappuntistica, il pathos ad alto volo, la serietà etica alla base dell’opera,
evidenti innanzitutto nei movimenti estremi straordinariamente dilatati, che concedono solo una manciata di minuti all’idillio del terzo tempo. Il problema sinfonico viene affrontato con circospezione, preparando sistematicamente i futuri sviluppi di un discorso rigorosamente consequenziale.

Teatro La Fabbrica di Villadossola Corso Italia, n.13

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