Un galà lirico per celebrare i 150 anni del CAI di Domodossola
La sezione di Domodossola del CAI nasce il 27 dicembre 1869, sesta in Italia, su iniziativa di illustri e straordinari ossolani, che intendevano dare seguito all’esperienza pioneristica del CAI, nato appena sei anni prima.
Nel corso del 2019 il CAI SEO di Domodossola ha messo in campo una serie di iniziative volte a celebrare questo importante anniversario. Una delle più importanti vede co-protagonista l’Associazione Ruminelli, che ha deciso di sostenere la serata di sabato 16 novembre ospitata dalla Parrocchia di Domodossola.
Un Gran Galà Lirico con protagonisti il soprano Victoria Shapranova, il tenore Wang Yuxuan, con l’Orchestra Filarmonica Amadeus e l’Amadeus Kammerchor e Coro Città di Milano, diretti dal Maestro Gianmario Cavallaro. Il concerto, in programma sabato 16 novembre presso la Chiesa Collegiata dei SS. Gervaso e Protaso di Domodossola alle ore 21 con ingresso a offerta, offrirà un programma di prestigio.
Giuseppe Verdi
Nabucco: Sinfonia, Gli arredi festivi, Va’ pensiero
Attila: Preludio
La Traviata: Coro di zingarelle e mattadori
Il Trovatore: Coro dei gitani
Giacomo Puccini
Bohème: Mi chiamano Mimì
Tosca: Lucean le stelle
Turandot: Tu che di gel sei cinta, Nessun Dorma
Pietro Mascagni
Cavalleria rusticana: Preludio, Inneggiamo al Signor
Gioacchino Rossini
Il Barbiere di Siviglia: Ouverture
Il concerto vuole celebrare un anniversario importante per il CAI SEO di Domodossola, sodalizio di cui fecero parte personaggi come Giorgio Spezia, a 18 anni combattente a Volturno nella terza spedizione garibaldina e poi uomo di fiducia di Quintino Sella; Giacomo Trabucchi, fervente Mazziniano e iscritto alla “Giovane Italia”; Giulio Bazzetta, ufficiale degli Alpini e scalatore del Cistella; Stefano Calpini, liberale e democratico fu parlamentare del Regno d’Italia per quattro legislature; Alfredo Falcioni, uomo di fiducia di Giovanni Giolitti svolgerà un ruolo di primaria importanza nella politica nazionale dell’epoca; Antonio Guglielmazzi, giovanissimo collaboratore e “delfino” di Cavour che affiancherà al Ministero dell’Interno; Giovanni Leoni, il poeta dialettale “Torototela”, e tanti altri appartenenti alla “classe dirigente” ossolana.
La straordinaria vivacità dell’ambiente ossolano darà vita, il 22 Gennaio 1899, alla costituzione di un’altra associazione alpinistica: la Società Escursionisti Ossolani che confluirà poi nel 1959 all’interno dell’associazionismo CAI, dando vita ad un unico sodalizio denominato appunto CAI SEO Domodossola.
Una storia con la “S” maiuscola, che la sezione domese del CAI ha voluto documentare ai propri soci attraverso il libro “Per le Alpi dell’Ossola” (Grossi), insieme alle numerose iniziative che la sezione ha organizzato lungo tutto il 2019.
Mario Ruminelli nacque a Domodossola il 6 ottobre 1907, figlio di Emilio Giulio Ruminelli, compositore, docente di pianoforte, organista e direttore della banda locale. Dal padre ereditò la passione per la musica tanto da intraprendere lo studio del violino al Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida del Maestro Enrico Polo, cognato di Arturo Toscanini ed eminente personalità artistica del tempo, con il quale mantenne un legame affettivo durato fino alla scomparsa del Maestro, nel 1945. Nell’arte del violino era molto apprezzato, per il suono vibrante e comunicativo, per la sensibilità e per l’arcata robusta e sicura tanto da diventare un modello di stile. Nel 1942 si trasferì a Genova, dove aveva vinto la cattedra di violino al Conservatorio Niccolò Paganini, esercitando il suo insegnamento fino al 1975. Contemporaneamente dal 1944 al 1957 fu violino di spalla dell’orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova. Esponente del Comitato fondatore del Premio Paganini, di cui fu anche vicedirettore, componente della Commissione di esperti per la custodia e la conservazione del violino di Paganini, membro di Giurie Internazionali di concorsi violinistici, per i suoi meriti artistici fu insignito nel 1979 della Commendatizia del Presidente della Repubblica. Inoltre la città di Genova per il suo contributo alla tutela del patrimonio artistico della città, nel 1989 gli assegnò il Grifo d’oro, massima onorificenza cittadina.