Il 16 febbraio presentazione del libro “Centomila cavalli per Milano”

Fondazione e Associazione Ruminelli propongono l’incontro a Domodossola con Andrea Cannata, autore del volume dedicato alla storia idroelettrica dei bacini dell’alta Ossola

Un vero e proprio viaggio nella storia dell’idroelettrico, una delle risorse più preziose delle valli ossolane: venerdì 16 febbraio alle 21 la Sala Falcioni (ex Cappella Mellerio) di Domodossola ospiterà la presentazione del volume “Centomila cavalli per Milano” curato da Andrea Cannata.

L’autore, laureato in Ingegneria Meccanica ed Ingegneria Energetica presso il Politecnico di Milano, è dal 2009 in ENEL. Dopo essere stato Capo Centrale a Verampio e Pallanzeno, ricopre oggi il ruolo di responsabile della manutenzione per gli impianti idroelettrici di Enel Green Power del Piemonte. Appassionato e conoscitore del patrimonio storico, sia tecnico che architettonico, del sistema idroelettrico della Val d’Ossola, ha curato la mostra “Uomini Macchine e Dighe” allestita a Crodo, Formazza e Milano e ha pubblicato nel 2019 il volume “Sabbione – Storia di una diga e degli uomini che l’hanno costruita”. Ama raccogliere documenti, oggetti e testimonianze, riscoprendo e dando valore alla storia degli uomini che hanno animato l’industria italiana del ‘900.

Un profondo conoscitore, dunque, del patrimonio idroelettrico della Val d’Ossola, la cui storia affonda le proprie radici agli inizi del secolo scorso. Poter generare energia idroelettrica dai bacini dell’alto Toce e del Devero era infatti l’auspicio dell’ingegnere e Senatore Ettore Conti di Verampio, che nel 1906 sperava di ottenere dalle centrali in progetto centomila cavalli di potenza. Forse non immaginava quanto sarebbe arrivato lontano il suo piano: quei centomila cavalli non solo sarebbero stati raggiunti, ma avrebbero superato i cinquecentomila, in poco più di cinquant’anni.

Il libro, edito da Bellavite Editore, in 348 pagine di grande formato, arricchite da quasi 500 fotografie, in ampia parte inedite, racconta in maniera organica lo sviluppo idroelettrico delle Valli Devero, Formazza e Antigorio, da fine ‘800 al 1962, anno della nazionalizzazione e della nascita dell’Enel: un arco temporale nel quale si sovrappongono le vite di due personaggi rilevanti dell’industria italiana, Ettore Conti e Giacinto Motta, le vicissitudini di tre distinte Società, le Imprese Conti, la Società Serbatoi Alpini e la Edison, attraverso due Guerre Mondiali, gli anni del Fascismo e quelli del dopoguerra.

Il lascito di quegli anni non è solo tecnico, non è solo l’insieme articolato di impianti, dighe, canali, centrali, è un’intima traccia sul territorio di architetture idroelettriche strabilianti, risultato frutto di una precisa volontà di Ettore Conti, che incaricò il geniale architetto Piero Portaluppi di disegnare le proprie centrali. All’interno del volume disegni inediti dell’Architetto e fotografie dell’epoca permettono di osservare dettagli, forme e decori di queste architetture, che il tempo ha ormai cancellato. Le quasi 500 immagini di “Centomila cavalli per Milano” raccontano anche la metamorfosi del territorio, delle tecniche di lavoro, delle persone, del loro aspetto e della loro condizione.

Infine il percorso entra nella vita di Ettore Conti, tracciandone il carattere e scoprendo l’animo di uno degli uomini più significativi per lo sviluppo industriale dell’Italia nel XX secolo.

Il libro si propone come ricostruzione storica fedele e oggettiva della storia elettrica dell’alta Ossola, ma ripercorre anche quella che è una storia collettiva di territorio, quasi totalizzante, quotidiana per almeno i primi cinquant’anni del secolo scorso, che non solo è stata capace di modellare un nuovo paesaggio e un nuovo tessuto sociale, ma che probabilmente è riuscita persino a plasmare il carattere degli uomini.

Come per tutti gli appuntamenti organizzati da Associazione e Fondazione Ruminelli, anche per l’incontro del prossimo 16 febbraio l’ingresso è libero, sino ad esaurimento dei posti disponibili.