Inaugurata l’esposizione del ‘bacio’ di Rodin a Palazzo San Francesco

Dopo la benedizione del Santuario della Madonna della Neve, la giornata di inaugurazioni di Domodossola è proseguita a Palazzo San Francesco, dove ha preso il via l’esposizione di una delle sculture più importanti dell’arte contemporanea: “Le Baiser” di Auguste Rodin, che immortala in un bacio la simbiosi di anima e corpo tra Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, gli amanti del V Canto dell’Inferno dantesco, nella Divina Commedia. Il gruppo scultoreo sarà a Domodossola e potrà essere visitato gratuitamente fino al 13 maggio, insieme alla mostra fotografica “Sculptures en lumière” di Michel Darbellay. “L’ingresso libero simboleggia la voglia di questa città di accogliere cultura ed aumentare così la propria qualità di vita” ha spiegato l’Assessore alla Cultura Daniele Folino. “Ospitare una scultura di fama e successo internazionale come Il Bacio era qualcosa di inimmaginabile per Domodossola, ma questo sogno è diventato realtà. E’ un salto in avanti enorme per noi, siamo molto emozionati e ringraziamo per l’aiuto Leonard Gianadda, per noi un grande punto di riferimento sull’arte”. Prima dell’accompagnamento musicale di chitarra e flauto traverso, che ha fatto da sottofondo alla prima giornata di esposizione di scultura e mostra fotografica, il presidente della Fondazione Ruminelli Antonio Pagani ha introdotto così l’opera: “Nel 1950 Edith Piaf incanta l’Europa cantando il suo Inno all’Amore. Sui manifesti dei suoi concerti a Parigi, la sua immagine viene abbinata a quella del Bacio di Rodin”. Un’opera arrivata a Domodossola grazie alla Fondazione Ruminelli e a Leonard Gianadda, che con questa esposizione in Italia chiude un cerchio dopo quasi un secolo e mezzo: “Rodin, durante la sua vita artistica, giunse in Italia per studiare i capolavori di Michelangelo e Donatello. Oggi, 140 anni dopo, il suo più grande capolavoro fa lo stesso percorso e varca le Alpi per essere qui a Domomodossola” ha aggiunto Pagani. “Siamo grati di poter ammirare un’opera che descrive il sentimento universale dell’amore, e che non raffigura solo un contatto, ma anche osmosi ed emozione”.

 

Federico Raso

 

foto: Fabio Nedrotti