Omaggio a Giuliano Crivelli sulle note del Jazz

Terza tappa del progetto musicale “Voglia di Jazz”:
sabato 15 aprile alle ore 21
il concerto all’Auditorium delle Scuole Medie G. Floreanini di Domodossola

 

 È la terza tappa di un progetto iniziato nel 2019, “Voglia di Jazz”, con cui sei grandi musicisti danno voce all’improvvisazione: così sarà anche quest’anno, per la precisione sabato 15 aprile, alle ore 21, con il concerto dedicato al musicista (e pittore) Giuliano Crivelli.

A salire sul palco dell’Auditorium delle Scuola Medie G. Floreanini di Domodossola saranno Michele Gori al flauto, Roberto Mattei al contrabbasso, Roberto Olzer al pianoforte, Paolo Pasqualin alla batteria, Fabrizio Spadea alla chitarra, accompagnati dalla voce di Elisa Marangon: formazione vincente non si cambia, anche in questa terza tappa del ciclo “Voglia di Jazz”.

Questo concerto è la ‘terza puntata’ di un progetto più ampio, avviato prima della pandemia da Fondazione e Associazione Ruminelli. Il primo concerto, con la stessa formazione di artisti, era andato in scena al Teatro Galletti di Domodossola e si era rivelato un grande successo. – affermano Antonio Pagani, Presidente della Fondazione Paola Angela Ruminelli, e Massimo Gianoglio, Presidente dell’Associazione Culturale Mario Ruminelli – Dopo i difficili anni pandemici, proseguimmo nel 2022 questo percorso dedicato ad un genere, quello del Jazz, che è ‘altro’ rispetto alla proposta musicale classica delle nostre stagioni musicali: sabato 15 aprile aggiungiamo un nuovo tassello con il ricordo dell’arte musicale di Giuliano Crivelli”.

Un programma ricco, quello di sabato 15 aprile a Domodossola (il concerto è ad ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili), un tributo ai grandi compositori del jazz internazionale.

The Windmills of your Mind, Michel Legrand

Le solite cose, Enrico Rava

A nightingale sang in Berkeley square

Bluesette, Toots Thielemans

Interplay, Bill Evans

Isfahan, Billy Strayhorn

The Dolphin

Tricotism, Oscar Pettiford

Tributo a Horace Silver

You’re driving me crazy

Giuliano Crivelli è tra le personalità che più hanno contribuito, dalla seconda metà del secolo scorso – anni in cui la musica improvvisata era poco conosciuta e poco praticata – alla diffusione del Jazz in Val d’Ossola.

Ha dimostrato sempre grandissima curiosità e generosità, lo vedevamo un po’ come un moderno talent scout, era lui che cercava le persone per creare fruttuose reti di collaborazione e tutti noi – conferma Roberto Olzer a nome dell’intera formazione – abbiamo avuto punti di contatto importanti con Giuliano, e con lui abbiamo potuto sviluppare un arricchente dialogo in musica. Sabato 15 aprile presenteremo al pubblico i nostri ricordi musicali dedicati a Giuliano Crivelli: ciascuno di noi ha sviluppato nel corso degli anni un’idea personalissima sugli autori che amava di più, a ognuno di noi lui dava input diversi – continua Olzer – anche per adattarsi alle nostre inclinazioni. Ha sempre dimostrato una grande apertura, i suoi interessi spaziavano dal classico al jazz moderno, e la scaletta del concerto rispecchia proprio la sua variegata conoscenza del mondo jazzistico”.

Risale agli anni cinquanta del secolo scorso l’incontro di Giuliano Crivelli con la musica jazz, grazie, tra gli altri, allo straordinario linguaggio musicale di John Coltrane. Ha insegnato musica alle Scuole Medie di Domodossola (Fabrizio Spadea è stato suo allievo). Polistrumentista molto umile, si metteva continuamente in discussione, ha suonato sax, violino, clarinetto, fino al diploma in flauto conseguito nel 1971 presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.

Gli artisti sul palco

Roberto Olzer, diplomato in Organo e Composizione Organistica e in Pianoforte, si dedica ben presto all’apprendimento e allo sviluppo delle tecniche improvvisative nel repertorio jazzistico. Laureato a pieni voti in Filosofia, affianca all’attività didattica quella compositiva (tra i suoi lavori il brano Per Geometrico Destino per soli, coro e orchestra, commissionato dal comitato italo-elvetico per le celebrazioni del centenario del Traforo del Sempione) e quella di arrangiatore. Numerose anche le frequentazioni in ambito pop: da sottolineare la collaborazione con artiste come Antonella Ruggiero, Tosca e Simona Bencini. Copiosa infine l’attività concertistica – sia come pianista che come organista, in veste solistica e all’interno di diversi ensemble – in ambito classico e jazzistico, in Italia e all’estero.

Paolo Pasqualin, vincitore nel 1988 del Primo Premio Assoluto al Concorso Internazionale di Stresa e nel 1990 dell’Audizione per l’Orchestra a fiato della Comunità Europea, svolge regolarmente l’attività di docente e quella di concertista. Nella sua prestigiosa carriera ha collaborato con musicisti di fama internazionale: da Luciano Berio a Chick Corea, dall’Orchestra Filarmonica e del Teatro alla Scala sotto la direzione di Riccardo Muti, Wolfgang Sawallisch, Georges Prétre e Riccardo Chailly, all’Orchestra della RAI, da Luciano Pavarotti a Ennio Morricone. Pasqualin è stato timpanista e percussionista dell’evento “Pavarotti & Friend’s” e ha suonato con artisti del calibro di Milva, Antonella Ruggiero, Eugenio Finardi, Lella Costa, Davide Riondino, Moni Ovadia, Franco Battiato, Maria Rosario Omaggio, Franco Cerri, Giovanni Sollima, Eugenio Bennato.

Michele Gori è considerato uno dei maggiori flautisti del panorama jazzistico europeo, attivo anche nell’ambito della musica classica e contemporanea. La sua poliedrica attività musicale – è specialista nell’utilizzo di tutta la famiglia dei flauti, dall’ottavino al basso – lo ha portato ad eseguire concerti e masterclass in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Gori ha all’attivo incisioni discografiche e pubblicazioni; nel 2016 e nel 2017 è risultato vincitore del referendum “Jazzit Award”come “miglior flautista jazz italiano”; è inoltre autore di libri didattici per lo studio del flauto jazz. Suo è un pioneristico e rivoluzionario lavoro di ricerca che coinvolge tutta la famiglia dei flauti e l’elettronica, accolto come fonte di ispirazione da flautisti di ogni parte del mondo.

Roberto Mattei solo in seguito allo studio del clarinetto, del basso elettrico e di improvvisazione jazz, ha iniziato lo studio del contrabbasso, diplomandosi al Conservatorio Verdi di Milano con il massimo dei voti e la lode. Come contrabbassista ha registrato diversi CD e accompagnato importanti solisti di fama internazionale, sia nell’ambito della musica jazz che classica, come Dave Liebman, Greg Osby, Ralph Alessi, Rudy Royston, Larry Schneider, Tosca, Antonella Ruggiero, José Carreras, Giuseppe Ettorre, Milan Rericha. L’attività concertistica lo ha portato ad esibirsi, con performance jazz o in concerti di musica classica, in Italia e all’estero. Partecipa a importanti progetti educativi e continua ad insegnare musica jazz e contrabbasso.

Fabrizio Spadea inizia da autodidatta – a 8 anni – lo studio del pianoforte e a dodici quello della chitarra. A quattordici anni scopre la passione per la musica jazz e a diciotto inizia gli studi professionali fino al diploma con il massimo dei voti presso il Conservatorio Verdi di Milano. Avvia in seguito varie collaborazioni professionali con i maggiori esponenti del panorama jazzistico italiano e internazionale tra cui Michael Rosen, Mike Mainieri, Ramberto Ciammarughi, Antonella Ruggiero, Tosca, Lucia Minetti, Amy Stewart, Anna Bacchia, Barbara Casini; ha inoltre seguito Johnny Dorelli in una tournée teatrale. La sua intensa attività didattica coinvolge l’affinamento delle varie tecniche chitarristiche e l’informatica musicale.

Elisa Marangon, dopo gli studi di pianoforte, intraprende lezioni di canto e tecnica vocale, indirizzando il suo interesse soprattutto in ambito jazz; in seguito si laurea, con il massimo dei voti e la lode, in Canto Jazz presso il Conservatorio Martini di Bologna. La sua attività concertistica freelance e all’interno di formazioni costituite si affianca all’insegnamento di canto moderno e jazz. È stata direttrice del coro moderno della scuola Make Music ed ha collaborato con Enrica Pletti e Licia Sommacal alla direzione del Coro Giovanile del VCO.

 

 

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