14 Ott Philippe Daverio affascinato da piazza Mercato e dalle tele di Fornara
Con una passeggiata per il centro storico domese è iniziata la visita di Philippe Daverio, ospite del locale Lions e dell’associazione Ruminelli, promotori del convegno “Idealisti e Sognatori” in programma nel tardo pomeriggio odierno al Teatro Galletti. Il celebre critico e volto noto televisivo è stato invitato a Palazzo San Francesco e a Casa De Rodis aperta eccezionalmente per l’occasione. Daverio si è detto positivamente colpito dal fascino della storica piazza Mercato e da alcune pregevoli opere esposte all’interno della mostra a cura della Fondazione Poscio, in particolare modo dalle tele di Carlo Fornara, artista vigezzino aderente alla corrente del Divisionismo, movimento pittorico protagonista del convegno a Teatro Galletti. L’incontro, aperto al pubblico ha visto il teatro gremito in ogni ordine di posti. Con la sua tradizionale verve e con la grande competenza che lo contraddistingue, il prestigioso critico ha affascinato l’uditorio raccontando anche la nascita del divisionismo e la sua evoluzione con riferimento agli autori più importanti del movimento ( Gaetano Previati, Giuseppe Pelizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Giovanni Segantini, Carlo Fornara).Con la loro poetica basata sulla tipica scomposizione del colore, i divisionisti italiani si posero come punto di passaggio tra il pointillisme francese di Seurat e Signac, il Simbolismo europeo e il futurismo italiano di Boccioni e Balla. La giornata è terminata con la serata di gala del Lions Club al Collegio Mellerio Rosmini dove Daverio ha potuto visitare anche la biblioteca Gaddo che conserva preziosi incunaboli e volumi di valore storico.
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente dei Lions domesi, Aurelio Sciaraffa e dal presidente dell’associazione Mario Ruminelli, Antonio Pagani per la riuscita realizzazione di un evento di prestigio culturale che dà lustro alla città. L’iniziativa si inserisce infatti nella rassegna culturale ideata dalla professoressa Paola Ruminelli.