Ricordando la generosità di Paola Ruminelli

A volte la realtà supera la fantasia e la storia  accaduta in questi giorni a Domodossola con il generoso dono della professoressa Paola Ruminelli sarebbe stata degna fonte di ispirazione per un racconto di Natale di Charles Dickensen. Una donna sola, una vita passata sui libri e dedicata alla filosofia e alla diffusione del sapere che divenuta anziana sente più forte il desiderio di riscoprire i luoghi della sua infanzia. Decide l’anno scorso di tornare in quella Domodossola dove il nonno Giulio Ruminelli ne aveva dominato la cultura musicale del Novecento, essendo direttore della Banda, organista della Parrocchia e titolare di una famosa scuola di pianoforte e dove lei frequentò le scuole elementari.  Paola Ruminelli docente di Filosofia cristiana presso l’Ateneo genovese riscopre così nella nostra cittadina quei valori che nelle grandi città si sono forse un pochino persi, e rimane affascinata dall’ambiente. Conosce la gente infittisce i rapporti con i lontani parenti e decide di fare qualcosa per Domodossola costituire un’associazione culturale dedicata alla memoria del padre Mario Ruminelli. Un gesto d’amore che farà bene alla città, ma anche a lei.  E’ il primo segno del caso o della provvidenza, dipende se chi legge ha fede o meno, che farà si che alla sua morte, avvenuta nel mese di agosto, il suo patrimonio non andasse a Genova dove viveva, ma fosse dirottato nella nostra cittadina incuneata nella Svizzera. Un posto dove c’è sì fame di lavoro, ma anche di cultura e dove gli eventi di grande respiro sono rari e quindi la gente che ha sete di cultura è costretta a spostarsi nelle grandi città. In cambio, Paola Ruminelli chiede che venga onorata la sua memoria con una messa di suffragio a Domodossola e che la fondazione che sorgerà in città per scopi culturali con il suo lascito, porti il suo nome. Un gesto esemplare che fa riflettere. Ieri alla lettura del suo testamento era commosso Antonio Pagani lontano parente di Paola Ruminelli, divenuto presidente dell’associazione Mario Ruminelli, dopo la morte della professoressa.  Pagani e la figlia Chiara sono stati vicini alla donna a Genova nel periodo della malattia e si sono occupati del suo funerale. «La cosa che più mi ha colpito – ha detto Pagani – al funerale di Paola è stata che tutte le persone che sono venute a farci le condoglianze hanno detto che Paola nell’ultimo anno di vita era cambiata radicalmente, aveva trovato una gioia giovanile e nuovo entusiasmo e voglia di fare. Negli ultimi colloqui avuti con lei in ospedale ha detto “Non limitatevi a fare piccole cose, facciamo le cose in grande. Portiamo persone importanti”. Non voleva che l’associazione si limitasse ad organizzare eventi di carattere locale. Quando abbiamo siglato il contratto con lo storico dell’arte Philippe Daverio che verrà ad ottobre ha detto va benissimo,  anche se il costo era sostenuto. E’ stata la dimostrazione di un affetto spontaneo, immediato e  il suo testamento ne è stata la conferma».

Mary Borri

 

fonte:    http://www.ossolanews.it/ossola-news/ricordando-la-generosita-di-paola-ruminelli-4027.html