Giornata storica per la città di Domodossola: la Prof.ssa Paola Ruminelli ha lasciato gran parte del suo patrimonio all’istituzione di una Fondazione che promuoverà eventi culturali sul nostro territorio. La lettura del testamento è avvenuta questo pomeriggio presso la Sala consiliare del Palazzo di Città alla presenza del Sindaco Lucio Pizzi, dell’Assessore alla cultura Daniele Folino e del Presidente dell’Associazione Mario Ruminelli, l’Ing. Antonio Pagani: ”Oltre ad una serie di lasciti secondari” ha commentato dopo l’apertura del testamento il Dott. Pagani “Destinato a parenti lontani e ad alcune parrocchie,la Prof.ssa Paola Angela Ruminelli ha scritto che venga istituita una fondazione che porti il suo nome e che abbia come scopo primario quello di promuovere ogni attività a sfondo culturale, artistico, filosofico, scientifico al fine di divulgare il patrimonio culturale dell’Ossola.Ogni anno tale Fondazione finanzierà l’associazione Mario Ruminelli con 50 mila euro: le intenzioni di Paola erano quelle di creare eventi di un certo spessore, anche a livello internazionale. La Prof.ssa Ruminelli ha affidato a me il compito di redigere lo statuto di tale Fondazione; non sappiamo ancora quale sia la somma esatta che abbiamo a disposizione, ma sicuramente si tratta di una somma ingente. Ogni anno a Natale scrivo una storia per i miei cari e quest’anno la storia sarà proprio quella di Paola Ruminelli: appena 10 mesi fa in questa stessa sede avevamo inaugurato l’Associazione Mario Ruminelli voluta e finanziata da Paola in ricordo del papà Mario,violoinista di fama internazionale, ed è con grande emozione che vi leggo quest’oggi il suo testamento che è stato scritto a distanza di circa 2 mesi da quell’incontro. Questo denota quanto Paola amasse la nostra città, che tengo a precisare, non era la sua città natale: lei era nata a Brescia e abitava a Genova. A Domodossola era stata da bambina ma conservava ricordi indelebili; quando vi tornava, diceva che la nostra comunità era per lei come unagrande famiglia, e proprio lei che era sola e non aveva eredi diretti, ha voluto farci questo enorme dono. Trovo che questa sia una vicenda esemplare, che denota un umiltà d’animo ed una generosità senza precedenti: non ricordo un altro benefattore che nel passato abbia lasciato tutti i suoi beni alla nostra città pur non essendone originario. Forse a Domodossola la professoressa aveva trovato la sua vera famiglia e la sua vera città”.